Tribunale Unificato dei Brevetti operativo dal 1° giugno: quali competenze per la sede milanese?

Vincenzo Iaia


Dopo quasi un decennio dalla sottoscrizione dell’Agreement on a Unified Patent Court1 il Tribunale Unificato dei Brevetti (TUB) non è più una previsione utopistica o un orizzonte lontano. Con la ratifica tedesca del 17 febbraio 2023 è stabilito che il TUB diventerà operativo già dal prossimo 1° giugno. Ed infatti il 1° marzo 2023 è cominciato il cd. sunrise period, ovvero quella fase durante la quale i richiedenti possono optare per l’esclusione dei propri brevetti europei dalla competenza del TUB. Nonostante la prossima entrata in funzione del Tribunale le trattative per il riparto di competenze tra la sede italiana (fissata a Milano presso il Tribunale del Lavoro in via San Barnaba 50), francese (Parigi) e tedesca (Monaco di Baviera) sono ancora in corso di rifinimento. 


Giova ricordare che la versione originaria dell’allegato II dell’Accordo sul TUB già contemplava le sedi di Parigi e di Monaco, ma al posto della sede di Milano figurava quella di Londra. A seguito della Brexit il Regno Unito ha rinunciato a ospitare una sede del Tribunale Unificato dal momento che ciò avrebbe comportato il dover sottostare alla case-law della Corte di Giustizia.  Si è quindi accettata la candidatura dell’Italia in quanto Paese immediatamente successivo al Regno Unito per numero di brevetti registrati a livello europeo. L’originale riparto di competenze, basato sulla classificazione internazionale dei brevetti dell’OMPI, assegnava alla sezione londinese le controversie sulle invenzioni che offrono soluzioni a necessità umane (A), nonché su quelle in ambito chimico, farmaeceutico e metallurgico (C); a quella parigina, rappresentante la sede centrale, le liti sui brevetti afferenti alle seguenti categorie: tecniche industriali, trasporti (B), tessili, carta (D), costruzioni fisse (E), fisica (G), elettricità (H); a quella monacense le dispute sui brevetti nel campo della meccanica, illuminazione, riscaldamento, armi e esplosivi (F).


Il subentro dell’Italia al Regno Unito farebbe ragionevolmente intuire che le competenze attribuite alla sezione londinese traslerebbero de plano a quella meneghina. Tuttavia, il tavolo negoziale con Francia e Germania è ancora aperto e con esso il rischio che l’Italia riceva meno competenze rispetto a quelle originariamente assegnate al Regno Unito. Vi è infatti il pericolo che la sede milanese perda la competenza sui brevetti farmaceutici dotati di certificato di protezione supplementare, i quali si prevede creino un indotto legale tra i 300 e i 350 milioni di euro tenuto conto che il 52% dei farmaci distribuiti in Europa vengono prodotti tra Roma e Milano 2 . Si tratterebbe di una grossa opportunità mancata dal momento che l’istituzione di un Tribunale con piene competenze (in rapporto a quelle inizialmente pattuite) costituirebbe un’attrazione per gli investimenti esteri, per gli studi legali stranieri oltre che per quelli italiani, nonché per lo sviluppo della ricerca su biotecnologie, fotonica, microelettronica e automazione della robotica 3.


Un’opzione prefigurata dal sindaco Giuseppe Sala sarebbe quella di ritirare l’adesione dell’Italia laddove non si raggiunga un accordo per l’attribuzione di competenze sostanziali. In tal caso, sarebbe necessario ridefinire gli equilibri tra la sede francese e quella tedesca. L’auspicio è però quello che si insista sul mantenimento delle competenze, fornendo adeguate garanzie sull’efficiente smaltimento delle controversie, in controtendenza rispetto agli ultimi rapporti della Commissione europea per l’efficienza della giustizia che relegano l’Italia agli ultimi posti per rapidità (rectius lentezza) dei processi 4.


[1] Comunicazione del 20 giugno 2013, Accordo su un Tribunale Unificato dei Brevetti, 2013/C 175/01.

[2] F. Guglielmini, Milano, in arrivo il Tribunale dei brevetti europeo: “rischio di competenze dimezzate”, Corriere della Sera, 18 marzo 2023, reperibile al seguente link: https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/23_marzo_18/brevetti-a852b4c2-0415-48b1-9090-324acf118xlk.shtml

[3] G. Schiavi, Tribunale europeo dei brevetti, Milano non può perdere, Corriere della Sera, 19 novembre 2022, reperibile al seguente link: https://milano.corriere.it/notizie/caso-del-giorno/22_novembre_19/tribunale-europeo-dei-brevetti-milano-non-puo-perdere-9bdb7260-0916-4ced-bc7c-ea0b2e14dxlk.shtml

[4] CEPEJ Evaluation report, 5 ottobre 2022, pp. 73-75.


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